Beasts of the Southern Wild
Beasts of the Southern Wild
(ENG-IT)
Best Drama at Sundance Festival and Golden Camera at Cannes 2012, and these are just two of many awards.
There is no point. It’s a good movie. We could talk about the wonderful acting of Quvenzhané Wallis, just 6 years old, or we could talk about the magistral work of the director, usually talk-prelude to a lousy movie.
Instead we are in front of a ‘wet’ film that seeps through the bones, about the acceptance of the wild and unfair laws of nature, following the steps of the little Hushpuppy and her harsh-tender relationship with her father, Wink.
The movie shows different ways to perceive the reality: the one of the baby, elementary expression of a fairy cosmogony; the one of the father, that choose to live as an outsider; the one of the urban side, civilized, unintelligible for Hushpuppy, obscure and violent; finally the one of the community off-the-grid of the bayou in Louisiana, where Wink and daughter belong, living as modern hunters-gatherers.
The young director (30 years) Benh Zeitlin shooted all the film living among the people he makes the film about, because he moved in New Orleans in 2006, one year after the Hurricane Katrina, feeling how the city changed consequently to the disaster. After he explored Terrebonne Parish choose Isle de Jean Charles to shoot the movie. Most of the cast are extemporary actors, local people, included Hushpuppy and her father (someone said that this player was selected after he tells his experience during the Katrina).
B. Zeitlin said: “The film is about how you survive and combat the loss of a place, the loss of a culture, and don’t let these things crush you. Within the bubble, everything is totally interdependent. Everything is communal, people don’t shut themselves in. That’s how you survive all the tragedy that can drag you into a dark place.”
p.s. Hushpuppy is a local dish of Louisiana, usually served with the fishcat deep fried.
Miglior film drammatico al Sundance Festival e Camera d’Oro a Cannes 2012, per citarne solamente due tra i tanti. Ne ha di ragioni: potremmo parlare dell’interpretazione della micro-adulta Quvenzhané Wallis, 6 anni ai tempi delle riprese, con una presenza scenica spiazzante. Oppure potremmo lodare la fotografia, facendo filtrare l’alone di sospetto che circonda i film boriosi, noiosi ma ormai intoccabili.
In realtà è un film umido che entra nelle ossa, è un processo di accettazione della natura nei suoi aspetti più feroci e selvaggi, analizzato attraverso il duro e tenero legame parentale tra padre e figlia.
Il film si snoda su realtà differenti: quella della bambina che esprime una cosmogonia quasi fiabesca; del padre che ha scelto di vivere ai margini della società; della civiltà per Hushpuppy incomprensibile, enigmatica, altrettanto violenta; infine quella del bayou della Louisiana alla quale Wink e figlia appartengono, strutturata come una società di caccia e raccolta, senza posizioni gerarchiche definite.
Benh Zeitlin, il regista, si era trasferito a New Orleans nel 2006, un anno dopo il devastante impatto di Katrina, saggiando in prima persona le reazioni della gente. Il film è stato allora girato dopo averlo realmente assorbito, è stata scelta come location Isle de Jean Charles a Terrebonne Parish e selezionata la maggioranza del cast tra i locali, alcuni addirittura lasciandoli nel ruolo calzante di se stessi. Tra gli attori del luogo figurano anche i due protagonisti: Hushpuppy e Wink (dicerie vogliono che quest’ultimo sia stato selezionato dopo aver raccontato della sua esperienza a New Orleans durante Katrina).
“Il film parla di come si sopravvive e si combatte per la perdita della terra, della cultura e come si fa a non venir schiacciati da tutto questo. All’interno della “bolla” tutto è interdipendente. Ogni cosa è in comune, le persone non si chiudono in se stesse. E’ questo il modo in cui si sopravvive a tutte le tragedie che ti trascinano per lande oscure” B. Z.
p.s. Hushpuppy, è una pietanza di accompagnamento al pescegatto fritto, tipica della Louisiana.
